Consulenza Commerciale Integrata Annibale Ferrante

I rigori li sbaglia solo chi ha il coraggio di tirarli. Come capire se la tua è realmente una buona idea

Siamo d’accordo: le idee sono il motore del progresso, in ogni campo, compreso quello economico.

Nella società odierna, specie tra i giovani, è ormai un’esigenza pratica e naturale inventarsi un impiego, perché «non c’è lavoro» – come dicono i soloni dell’economia. Le buone idee servono, quindi, come il pane.

Ti sembra di averne avuta una rivoluzionaria con cui “spaccare” nell’universo del business e con cui dare una svolta alla tua vita. Hai preso il coraggio a due mani e ti sei deciso ad andare fino in fondo.

Hai tutta la mia stima! Il mondo ha bisogno di persone intraprendenti.

Devi stare molto attento, però. È fondamentale assicurarti che la tua intuizione sia davvero una “buona idea”. Te lo sarai chiesto tante volte, ne sono certo. Probabilmente è il rovello che ancora ti trattiene, nonostante l’entusiasmo.

Qualcuno ha detto: “Forse nessuno la pensa come me ma credo che non esista modo migliore per testare un’idea che iniziare a realizzarla”, vero. Ma è anche legittimo non volersi fare troppo male nella giungla del business!

Vedi, la tua idea è come la prima pagina di un romanzo: vi si può leggere tutto quello che verrà poi; in quella sequenza di parole, come in una matrice, è contenuto tutto lo sviluppo della storia. La tua idea ha il potere di determinare il corso della vita del tuo progetto. Capisco perfettamente, quindi, le tue titubanze. Le posso sentire le due voci che abitano dentro di te: una è freddamente analitica, in costante polemica, crudelmente lucida su ogni debolezza, emozione, sbandamento; l’altra, è esitante, dubbiosa, paziente, nuda, scoperta, integra, galvanizzata.

Come fare, allora, per rendere possibile la meravigliosa metamorfosi che permette al pensiero di convertirsi in realtà?

Ti voglio dare alcune semplici dritte.

Prima di tutto devi chiederti se la tua idea può servire a qualcuno. Devi vestire i panni del tuo potenziale cliente, insomma. Stai investendo il tuo tempo, le tue energie e i tuoi soldi! Per non rischiare di impegnare mesi o anni della tua vita a creare una rete di contatti, un sito, prodotti o servizi, ecc. per poi scoprire che non c’è un reale interesse in ciò che vuoi offrire, meglio capire se la tua idea può funzionare ancora prima di partire. Ti pare?

In secondo luogo, per avviare un’attività, anche micro, come libero professionista o freelance, c’è bisogno di un investimento. Oggi puoi farlo con pochissimo denaro, ma avere un budget con cui partire è imprescindibile.

Terzo: le competenze. Devi essere sicuro di possedere tutte le skills utili a far decollare e procedere il tuo progetto. Se ti mancano, devi avvalerti di chi può compensare le lacune.

Puoi anche chiedere consiglio a degli esperti, capaci di valutare con occhio esperto, lucido, anche leggermente cinico, la tua idea e darti i giusti suggerimenti per modularla nel modo migliore.

Appurato tutto questo, sei pronto a partire.

Quindi, non cedere allo sconforto. In fondo «I rigori li sbaglia solo chi ha il coraggio di tirarli.»

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