colloqui di lavoro

Mai dire… colloqui! Qualche riflessione sui colloqui di lavoro

In tanti, ormai, scrivono consigli – che sembrano dogmi – su come comportarsi durante un colloquio di lavoro.

Io non ho la pretesa di trasferirvi una lista di ciò che è giusto fare o meno, per risultare vincenti e quindi essere assunti, semplicemente perché ogni selezionatore e ogni candidato rappresentano una storia a sé.

Inoltre, sono convinto che, in queste situazioni le strategie possono risultare addirittura deleterie per chi deve essere esaminato, poiché snaturano e rendono artefatto il normale comportamento del candidato.

Due o tre cose, però, voglio dirvele, perché ho fatto tanti colloqui nella mia vita (stando da entrambe le parti, quella dell’esaminato e quella del responsabile) e un’idea me la sono fatta a riguardo.

Scomparso Paolo Villaggio, stavo riguardando alcuni episodi delle sue celebri maschere. Mi sono imbattuto in Fracchia a colloquio con il capo. Ecco… quello non è l’atteggiamento migliore da avere durante un colloquio di lavoro!!!

Per me è molto importante riscontrare nel candidato una buona preparazione.

Cosa intendo?

Che se, chi ho di fronte, dimostra di essersi informato il più possibile sull’azienda per cui si è proposto, non solo mi fa capire che, probabilmente, i suoi valori sono allineati con quelli dell’azienda, ma mi comunica, anche, la sua serietà, il suo interesse e la sua professionalità.

Più informazioni avrà cercato, visitando il sito web, consultando i report annuali o leggendo le newsletter aziendali, più mi farà una buona impressione.

Direte «tutto qui?». Vi assicuro che è tantissimo, e infonde sicurezza.

Cercate di essere preparati, quindi, sulla struttura interna, sugli obiettivi a lungo termine e sulla filosofia aziendale. Restate sempre aggiornati sulle notizie relative alla società o al settore, e utilizzate i social per capire che tipo di immagine l’azienda vuole trasmettere all’esterno.

Altra cosa fondamentale. Esaminate in modo approfondito la job description. È decisamente antipatico, per un selezionatore, trovarsi di fronte qualcuno che motiva debolmente la propria candidatura. Come se si trovasse lì per caso o perché non aveva di meglio da fare!

E poi, a seconda di come è stato formulato l’annuncio di lavoro, potete facilmente capire quali domande vi saranno rivolte in sede di colloquio. Non solo, ma potrebbero venire in mente anche a voi dei quesiti da porre. Magari evitando di interrogare all’impronta su tipologia di contratto e stipendio: sono aspetti che comunque verranno affrontati. Lasciate che arrivi il momento opportuno per discuterne.

Qual è il momento opportuno? Lo riconoscerete da soli, ve lo assicuro. Anzi, sarà l’esaminatore, se realmente interessato a voi, a mettere la faccenda sul tavolo.

Infine, ricordate che nessuna azienda invita un candidato a un colloquio se non è davvero interessata. Tenerlo a mente vi aiuterà a mantenere un atteggiamento fiducioso e tranquillo durante il colloquio.

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